Rosate (MI) – Cascina Paù: Barbiere di Siviglia

Divenuto ormai appuntamento fisso ad ogni inizio primavera e sempre nel ricordo di Francesco, le produzioni di punta di VoceAllOpera, “migrano” in cascina.

Grazie all’”Angelo Custode” di questa giovane e volonterosa associazione, Dottoressa Maria Candida Morosini, che apre la sua proprietà di Cascina Paù nei pressi di Rosate (MI), anche quest’anno Gianmaria Aliverta ha avuto l’occasione di traslocarvi il “Barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello già andato in scena allo Spazio Teatro 89 di Milano e già recensito su questa testata nel febbraio scorso.

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Milano – Teatro Spazio 89: Il barbiere di Siviglia di Paisiello inaugura la nuova stagione di VoceAllOpera

Lo scorso anno ricorreva il bicentenario della morte di Giovanni Paisiello, grande operista, altissimo esponente della scuola napoletana conteso a suon di denari fra il Regno di Napoli e le più importanti corti europee. Un autentico numero uno oggi bistrattato in maniera indegna dalle principali istituzioni del Belpaese a partire da chi dovrebbe occuparsi di mantenere in condizioni, quantomeno decorose, la sua casa Natale di Taranto. Pensate che nel 2016 il San Carlo di Napoli, il Festival della Valle d’Itria e il Festival Paisiello di Taranto sono state fra le poche realtà musicali che si sono sentite in dovere di mettere in scena un lavoro del grande compositore tarantino. Continua a leggere

MILANO – SPAZIO TEATRO 89: Apre la nuova stagione di VoceAllOpera con Il Barbiere di Siviglia di G. Paisiello

L’Associazione VoceAllOpera inaugura la Stagione lirica 2017 allo Spazio Teatro 89, portando in scena Il barbiere di Siviglia di G. Paisiello, nelle serate di mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio 2017. Nell’anno appena conclusosi si sono celebrati i 200 anni dalla scomparsa di uno dei più influenti compositori lirici del classicismo italiano, apprezzato e temuto da Mozart e Rossini. Appuntamento passato quasi in sordina nella città di Milano, ma che VoceAllOpera vuole festeggiare con la messa in scena dell’opera che più di ogni altra è esemplificativa della parabola di Paisiello, oscurata negli anni successivi dalla più nota rappresentazione rossiniana. Ancor più di quella di Rossini, questo piccolo gioiello un po’ dimenticato segue fedelmente l’originale diBeaumarchais. L’allestimento verrà replicato nell’ambito del Giovanni Paisiello Festival di Taranto, terra natale del compositore, grazie alla sinergia che VoceAllOpera ha creato con il Festival stesso.

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Venezia – Teatro La Fenice: Mirandolina

Nella Mirandolina di Bohuslav Martinů rimane ben poco dell’originale goldoniano; nel lavoro del compositore boemo La locandiera, con la sua introspezione sulla misoginia e sul tormentato rapporto tra sessi, resta decisamente un mero pretesto.
La vicenda è quella, così come i personaggi, che però vengono trattati più come caratteri dellaCommedia dell’Arte che non come persone reali. Il libretto, che il compositore stesso elaborò in lingua italiana, è di fatto debolissimo, tanto da sembrare non più di una giustapposizione di frasi e battute tratte dal capolavoro del Goldoni. Altro discorso è  la musica che, orecchiabile solo in apparenza, poggia invece su pilastri armonici e contrappuntistici di assoluta complessità; il canto procede in maniera autonoma rispetto all’orchestra, chiamata a scarti ritmici sorprendenti e ad impasti sonori inaspettati, e si caratterizza per una costante inclinazione al declamato.

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Firenze – Teatro Goldoni: Hänsel e Gretel

La prima e più celebre opera di Engelbert Humperdink è da noi una relativa rarità, a differenza dei paesi di lingua tedesca dove Hänsel e Gretel è stabilmente in repertorio e costituisce un abituale appuntamento, natalizio e non solo, per adulti ed infanti.

La felicità nell’ispirazione, tanto nella vena melodica quanto nella ricchezza di tinte orchestrali, fece sì che da un progetto pensato per allietare i bambini nascesse uno dei capolavori del teatro musicale di fine Ottocento. Come tale fu immediatamente riconosciuto anche da Richard Strauss, che ne diresse la prima il 23 dicembre 1893 a Weimar, dove il ruolo di Hänsel fu ricoperto da quella Pauline de Ahna che l’anno successivo divenne la Signora Strauss. Continua a leggere

Venezia – Teatro Malibran: Dittico Poulenc Janáček

Legare due atti unici in musica tra di loro diversissimi è impresa difficile ed al contempo sfida affascinante. Zápisník zmizelého (Il diario di uno scomparso) e La voix humaine non hanno, all’apparenza nulla in comune: straniante affresco rurale il primo, sofisticato dramma borghese la seconda. Il filo conduttore sta nella presa di coscienza del proprio stato dei protagonisti, il contadino boemo Jan che sceglie di abbandonare famiglia e tradizioni in nome dell’Amore e della Libertà e della Donna, che subisce invece l’abbandono da parte dell’amante. La liaison si estrinseca dunque nel contrasto, non nella similitudine e così il percorso intrapreso nella doppia messa in scena da Gianmaria Aliverta risulta corretto e complessivamente convincente, con qualche piccolo distinguo dovuto, con tutta probabilità, al voler esprime molti concetti in poco spazio. Continua a leggere

Martina Franca – Chiostro di San Domenico: L’Incoronazione di Poppea

L’ultima replica de L’incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi oggetto del workshop 2015 dell’Accademia del Belcanto “Rodolfo Celletti”di Martina Franca, una delle operazioni più interessanti dell’attuale gestione, ha fatto registrare non solo il “tutto esaurito” ma ha evidenziato un gradimento da parte del pubblico veramente gratificante premiando così l’impegno di quanti hanno contributo alla realizzazione del capolavoro monteverdiano. Un’opera che aveva avuto nella storia del festival un precedete storico nel 1988 e per molti, riproporlo, ha voluto significare abbattere un taboo, però Alberto Triola, direttore artistico del Valle d’Itria, ha dimostrato sin dalla passata edizione con una nuova riscrittura dell’Orfeo ed Euridice di Gluck che è possibile accostarsi ai grandi capolavori della storia del melodramma attraverso una riscrittura drammaturgica proponendoli in forma semiscenica sfruttando spazi alternativi all’Atrio del Palazzo Ducale, come nel caso del restaurato Chiostro di San Domenico, affidandoli all’estro inventivo di giovani registi in grado di “rileggere” senza snaturare l’originale.

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Milano – Teatro dei Filodrammatici: La Traviata

Posto il fatto che comunque Gianmaria Aliverta dà il meglio di sè se si può esprimere libero da schemi dettati dalla tradizione, anche “la Traviata” andata in scena il 17 Aprile u.s. al Teatro Filodrammatici di Milano è stato uno spettacolo godibilissimo e di buon gusto.

Nell’angusto spazio fornito dal palcoscenico dei Filodrammatici, la facevano da padrone i bellissimi costumi settecenteschi artigianali ideati e materialmente realizzati dal bravissimo Simone Martini che con soli 500 euro ha fatto, a mio avviso, miracoli. Continua a leggere

Milano – Teatro Filodrammatici: La voix humaine – Cavalleria Rusticana

Abbinamento alquanto insolito quello del dittico presentato dalla stagione Lirica di VoceAllOpera al Teatro Filodrammatici di Milano: “La voix humaine” di F. Poulenc e “Cavalleria Rusticana” di P. Mascagni. Denominatore comune per due opere così diverse è la passione amorosa che fa perdere lucidità quando non corrisposta; quella passione che uccide. Continua a leggere

Milano – Teatro Rosetum: La Bohème

Il secondo appuntamento della stagione lirica del Teatro Rosetum e dell’Associazione culturale di VoceallOpera è andato in scena sulle note de “La Bohème” pucciniana.
Anche in questa occasione, come per il precedente Barbiere di Siviglia, il regista Gianmaria Aliverta – nonchè scenografo e costumista – è riuscito a realizzare l’opera nel rispetto del libretto, ambientandola con buona credibilità in un contesto odierno

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