Davide Annachini su L’Opera

HANSEL E GRETEL | FIRENZE

“…vuoi per la messinscena di Gianmaria Aliverta, giustamente fiabesca e poetica. In una cornice stilizzata ma piena di colori e di idee, firmata per le scene da Alessia Colosso, per i costumi dallo stesso Aliverta in coppia con Simone Martini e per le luci da Adriana Renna, lo spettacolo si è fatto ammirare per la freschezza e per il ritmo della narrazione, brillante senza cadere in eccessi caricaturali, favolisti. senza zuccherosità compiacenti.”

Alessandro Cammarano su Operaclick

MIRANDOLINA | FIRENZE

Gianmaria Aliverta, che di produzione in produzione si va confermando come uno dei più interessanti tra i giovani talenti della regia, sposta l’azione ai giorni nostri, facendone una sorta di omaggio allaCommedia all’italiana un po’ greve dei film di Natale, quelli di Corbucci o dei fratelli Vanzina, per intenderci.”

Mario Messinis su Il Gazzettino

MIRANDOLINA | FIRENZE

“Si chiama Gianmnaria Aliverta, a mio parere tra i più dotati nuovi registi italiani. Lo spettacolo è attualizzato, con un orecchio sensibile alla musica. Non c’è la pungente asprezza di Goldoni, ma un racconto sorridente e ironico ben articolato nello sviluppo dell’azione.”

Alberto Mattioli su La Stampa

“Il colpevole è il giovin regista Gianmaria Aliverta che è pure recidivo, perché ogni volta che mette in scena una commedia fa puntualmente divertire tutti. Si tratta di quel matto di genio che faceva il cameriere per metà anno e nell’altra metà investiva stipendio e mance in gustose produzioni liriche fai-da-te, già allora irresistibili. Visto che perfino in Italia, ogni tanto, esiste la meritocrazia, adesso l’Aliverta è un regista in carriera. Ma non ha perso la capacità di montare spettacoli con niente, preziosa di questi tempi in cui i teatri non possono più spandere e nemmeno spendere.”

Giovanni Chiodi su apemusicale.it

MIRANDOLINA | FIRENZE

“L’operazione è riuscita perfettamente, grazie a una felice combinazione di scelte: una compagnia affiatata di voci tutte italiane, la concertazione di John Axelrod e la regia brillantissima di Gianmaria Aliverta, al quale si deve il merito di aver ideato uno spettacolo dal ritmo comico travolgente, che ha valorizzato un testo che, sulla carta, imita la leggerezza dell’archetipo goldoniano senza però averne l’inimitabile arguzia e profondità.”

Danilo Boaretto su Operaclick

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

Gianmaria Aliverta, regista e deus ex machina di VoceAllOpera, è un giovane adulto con il fanciullino di pascoliana memoria ben vivo, vegeto e vivace dentro sé. Ed è proprio la voglia di divertirsi inventandosi i propri giochi, con quella fantasia che spesso hanno solamente i bambini, ad aver fatto sino ad oggi la differenza. Nelle sue regie del repertorio operistico buffo (Elisir, i due Barbieri di Rossini e Paisiello) è evidente in primis la voglia di divertirsi e questa è una caratteristica contagiosa: si divertono palesemente gli artisti e di conseguenza se la spassa allegramente il pubblico.”

Rosate (MI) – Cascina Paù: Barbiere di Siviglia

Divenuto ormai appuntamento fisso ad ogni inizio primavera e sempre nel ricordo di Francesco, le produzioni di punta di VoceAllOpera, “migrano” in cascina.

Grazie all’”Angelo Custode” di questa giovane e volonterosa associazione, Dottoressa Maria Candida Morosini, che apre la sua proprietà di Cascina Paù nei pressi di Rosate (MI), anche quest’anno Gianmaria Aliverta ha avuto l’occasione di traslocarvi il “Barbiere di Siviglia” di Giovanni Paisiello già andato in scena allo Spazio Teatro 89 di Milano e già recensito su questa testata nel febbraio scorso.

Continua a leggere

Arti e mestieri. Nella regia lirica siamo un paese per giovani

La crisi ha insegnato a cercare nuove vie e soluzioni, anche al di fuori dei teatri. Cinque trentenni maestri del palcoscenico raccontano come pensare in modo nuovo (e sostenibile) l’opera.

L’idea è quella della bottega. «Perché il mestiere di regista si impara sul campo », concordano Fabio Ceresa e Federico Grazzini. Un luogo dove ci si sporca le mani con il lavoro, quello artigianale, «facendo non solo il regista, ma anche l’attrezzista, il macchinista e a volte pure il bigliettaio» racconta Gianmaria Aliverta. «Oppure lo scenografo», sorride con le mani sporche di vernice Fabio Cherstich. Perché «va bene la teoria, ma quello che serve davvero è il confronto con il palcoscenico», interviene Nicola Berloffa. Cinque nomi, la nuova generazione dei registi lirici italiani: 33 anni il più giovane, 36 il più anziano. «A 35 anni in Italia sono considerato un regista giovanissimo mentre per Paesi come la Germania o l’Inghilterra non lo sono affatto», spiega Federico Grazzini, nato a Fiesole nel 1982 e un diploma alla Paolo Grassi di Milano.

Continua a leggere

Quando l’opera si fa resiliente

Fondatore dell’associazione VoceAllOpera, cantante e regista, Gianmaria Aliverta cerca di avvicinare il pubblico al melodramma, portando l’opera fuori dai soliti teatri.

Come immaginate un’opera resiliente? Capace di adattarsi al cambiamento, forse. Di far fronte all’esiguità di mezzi e alle varie criticità del settore con positività. Di trovare opportunità di rinascita e nuovo slancio. Ecco, in periodo di low cost, anche l’opera si adegua. Un’opera anticonformista e in qualche misura rivoluzionaria, così si potrebbe definire quella proposta da, trentatreenne milanese, regista, ma prima ancora cantante lirico. Alla domanda “come diffondere la cultura dell’opera oggi?” risponde proponendo questi e altri ingredienti. Parola d’ordine in sintesi: coinvolgere. Quanto al pubblico poi, l’idea è di rivolgersi non solo a chi può permettersi costosi biglietti ma anche, e soprattutto, a chi ha meno familiarità con le poltroncine di velluto. Per quanto riguarda gli aspetti legati alla produzione, poi, la sua scommessa è puntare sui giovani alle prime armi, desiderosi di cimentarsi con la difficile arte del teatro d’opera. Queste le premesse da cui parte l’ambizioso progetto del Presidente dell’Associazione milanese VoceAllOpera Aliverta. Continua a leggere

Milano – Teatro Spazio 89: Il barbiere di Siviglia di Paisiello inaugura la nuova stagione di VoceAllOpera

Lo scorso anno ricorreva il bicentenario della morte di Giovanni Paisiello, grande operista, altissimo esponente della scuola napoletana conteso a suon di denari fra il Regno di Napoli e le più importanti corti europee. Un autentico numero uno oggi bistrattato in maniera indegna dalle principali istituzioni del Belpaese a partire da chi dovrebbe occuparsi di mantenere in condizioni, quantomeno decorose, la sua casa Natale di Taranto. Pensate che nel 2016 il San Carlo di Napoli, il Festival della Valle d’Itria e il Festival Paisiello di Taranto sono state fra le poche realtà musicali che si sono sentite in dovere di mettere in scena un lavoro del grande compositore tarantino. Continua a leggere