Ieri sera si è inaugurata con Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini la nuova stagione operistica del Teatro Rosetum di Milano e dell’Associazione culturale VoceAllOpera.

Un’inaugurazione che aveva catalizzato da qualche settimana l’interesse di OperaClick, soprattutto in funzione dell’approccio produttivo particolarmente virtuoso di VoceAllOpera. Pensate che il budget complessivo per tutta la stagione (qui i titoli in programma) è di soli 10000€ e per rendere meglio l’idea, basti dire che per ogni titolo la disponibilità è di 500€ per i costumi e 500€ per le scene. Ma al di là delle esigue disponibilità economiche ci aveva fatto piacere apprendere che tutto sarebbe stato fatto da giovani preparati, ma soprattutto realmente appassionati d’opera; a iniziare da Gianmaria Aliverta, Presidente di VoceAllOpera e vulcanico organizzatore ma soprattutto regista di questi spettacoli, Claudia Brambilla scenografa con già alcune importanti esperienze lavorative in teatri prestigiosi (es. il Teatro Regio di Torino), nonché la costumista Alessandra Giordani. Infine ci è parsa molto bella, per i suoi importanti risvolti sociali, l’idea di commissionare la preparazione delle scenografie all’associazione Legnamèe del carcere di Monza.

Aspettative che non sono andate deluse durante la recita de “Il barbiere di Siviglia” a cui abbiamo assistito ieri sera.

Come sapete il Teatro Rosetum è piuttosto piccino e non dispone di golfo mistico, pur tuttavia, il consueto pianista accompagnatore era affiancato da un violino, una viola e un violoncello. Gli strumenti erano disposti davanti alla prima fila di platea e nonostante la loro esiguità ci sono sembrati sufficienti a creare il necessario tappeto sonoro. Gli strumentisti erano coordinati dal DirettoreAlessandro Arnoldo.

Bella l’idea di aprire il sipario e, sulle note della sinfonia, dare vita ad una sorta di antefatto mostrando l’incontro tra Almaviva e Rosina con i relativi tentativi di seduzione resi vani dalla costante presenza di Bartolo. La scena è moderna e ci propone la vetrina del salone di Figaro, tipico parrucchiere cinese, come tanti ve ne sono nelle odierne metropoli. Svecchiata, spontanea e curata ci è parsa la recitazione di tutti gli artisti impegnati in scena. Spassosissimo l’ingresso in scena di Figaro a bordo del proprio skateboard. Bartolo gestisce il suo studio medico con Berta, sua assistente di studio. Rosina è la classica ragazza cresciuta ma eternamente bambina, con tanto di orsacchiotto e abbigliamento alla Hello Kitty. Almaviva è un giovane, evidentemente potente e affascinante. Basilio è un trafficone smaccatamente gay. Simpatica l’idea di fare con Don Alonso, la parodia di Renato Zero. Insomma un allestimento divertente e ricco di idee originali.

Il baritono coreano Matteo Jin si è dimostrato un Figaro spigliato e all’altezza della situazione sia vocalmente che scenicamente.

Il mezzosoprano Paola Cacciatori vestiva i panni di Rosina e, nonostante l’indisposizione annunciata, ha colpito positivamente sia per l’ottima prestazione vocale, sia per la spigliata verve scenica.

Scenicamente molto bravo il Bartolo di Allan Rizzetti.

Sicura vocalmente e vivace scenicamente la Berta di Simona Di Capua.

Adeguati gli interventi di Piotr Wolosz nei panni di Fiorello e successivamente dell’Ufficiale di Forza.

Abbiamo lasciato volutamente al termine le meritatissime lodi a Filippo Pina Castiglione per la splendida prova sia vocale che scenica nel ruolo di Almaviva e a Francesco Ellero d’Artegna il quale ha messo la sua grande esperienza nell’interpretare il ruolo di Basilio. Questi due artisti di grande carriera – ricordiamo che Francesco Ellero d’Artegna ha festeggiato i trent’anni in Arena non molto tempo fa – meritano un ringraziamento particolare per aver impreziosito con la loro presenza questa produzione, mostrando concretamente di credere nei giovani, ma soprattutto dandosi da fare nell’aiutarli.

Al termine calorosi applausi per tutti i protagonisti sono giunti da parte di un pubblico visibilmente soddisfatto.

Ottimo inizio! Oggi pomeriggio replica di Barbiere con un diverso cast.

Danilo Boaretto su Operaclick

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