Un Barbiere da tre soldi

La ricetta è semplice: dose che rasenta l’incoscienza d’entusiasmo, amore incondizionato per l’opera, studio indefesso pervicace… zero soldi! Per la seconda stagione al milanese Rosetum, centro culturale inaugurato nel 1957 da Maria Callas, si imbastisce una stagione d’opera che risponde pure alla richiesta giovanile. Uno spettacolo nello spettacolo vedere ragazzi che si apprestano per la prima volta, anche rumorosamente facendo commenti ed apprezzamenti a voce alta, all’ascolto di un’opera. Voceallopera, diretta e sostenuta in prima persona da Gianmaria Aliverta, giovane tenore e all’uopo regista e direttore artistico, trova di nuovo ospitalità sotto il cappuccio dei frati francescani e grazie al solerte Padre Marco. Dopo regolari audizioni avvenute il dicembre scorso all’udito vigile di una competente giuria, si offre la possibilità del debutto a giovani promesse della lirica, sostenute in questo caso da due solidi professionisti; il basso Fran-cesco Eller° d’Artegna, autorevole Don Basilici ed il tenore Filippo Pina Castiglione, Conte d’Alrnaviva dalla spigliatezza sbarazzina. Si sono distinti il Figaro coreano Matteo Jim. facendo il suo ingresso con lo skateboard, l’interessante mezzosoprano Paola Cacciatori, Rosina, Allan Rimetti, Don Basilio. Il polacco Piotr Wolosz, Morello e Sergente e Simona Di Capua, Rema completavano il cast diretto dal valente Maestro Alessandro Arnoldo, a capo di un’orchestra assai ridotta e di un coro appena accennato. La spiritosa regia di Aliverta, attualizzata anche per ragioni di budget, si è avvalsa delle scene costruite dall’Associazione i Legnamée del Carcere di Monza su bozzetti di Claudia Brambilla. I costumi sono stati realizzati da un manipolo di ragazzi; Alessandra Giordani, Alessandro di Blasi e Francesco Bonati. Divertimento e risate a gogo anche con il secondo cast. Si replica con La Bohème ai primi di marzo.

ANDREA MERLI su L’Opera

Torna a RASSEGNA STAMPA BARBIERE DI SIVIGLIA ROSSINI