La regia è dell’Aliverta, quindi inconfondibile

Alberto Mattioli La Stampa

Una Carmen tascabile, chiaramente ispirata a quella di Peter Brook. Questa volta la regia è dell’Aliverta, quindi inconfondibile. Per definire i luoghi servono la carcassa di una Cinquecento e un chiringuito; per i personaggi, meno ancora: Carmen diventa una meccanica Anni Cinquanta, prima annoiata in tuta e poi panterona in zatteroni; Escamillo un venditore ambulante di salsicce con il suo triciclo a pedali, mentre José risulta al solito il più imbranato, ma stavolta è un imbranato fisicato in canotta. La riduzione drammaturgica rimpicciolisce l’opera ma non la tradisce; più che un bignami di Carmen, è un suo distillato, Carmen come archetipo di donna. Qui si potrebbe obiettare che non è questo il vero tema dell’opera, il cui soggetto è in realtà la libertà. L’importante è però che funzioni, e funziona benissimo, con la giusta dose di ironia e una regia molto «fisica» che trasforma il palcoscenico (che poi non c’è) in un ring attorno al quale si riunisce un pubblico un po’ guardone e un po’ avido di emozioni forti che gli vengono puntualmente servite, specie nel duetto finale, mozzafiato.  

Rosate (Milano), Cascina Paù – Carmen

Fabio Larovere Connessi all’opera 

Gianmaria Aliverta, regista e dominus di VoceAllOpera, per la sua nuova incursione nel melodramma fatto di pochi mezzi ma tanta creatività ed entusiasmo. Nella bucolica cornice di Cascina Paù a Rosate (Milano), un folto pubblico ha così potuto assistere a una singolare riduzione di Carmen, curata dallo stesso Aliverta, che in settanta minuti di musica riusciva nell’intento di mantenere chiara la trama dell’opera, salvaguardando al contempo i momenti chiave della magnifica partitura.

L’appuntamento, ormai immancabile per gli appassionati di Rosate e dintorni, si deve a un concorso di provvidenziali fattori, che insieme compongono l’immagine di un’Italia che ci piace molto e che talvolta, colpevolmente, dimentichiamo che esiste. Anzitutto, ci sono Aliverta e la sua squadra, fatta di giovani e giovanissimi professionisti, disposti a mettere l’anima in quello che fanno, indipendentemente dai mezzi a disposizione.