Interpretata da under 30 e con materiali recupero. Inedita rivisitazione Puccini, in scena a Milano

(ANSA) – MILANO – Marcello è uno street artist, Rodolfo un blogger poeta, Colline è un aspirante filosofo, Schaunard ha una sua band e Mimì è la classica ragazza della porta accanto, condividono un appartamento fatiscente a Parigi, arredato con mobili di fortuna e assecondano le loro passioni e inseguono i loro sogniSono studenti della generazione Erasmus i protagonisti di una rivisitazione della ‘Boheme‘ realizzata dall’ Associazione culturale Voceallopera (22 – 23 marzo) al Rosetum di Milano, il teatro che fu inaugurato nel 1957 da Maria Callas.

Un’opera pensata per i più giovani e interamente realizzata da under 30, a partire dal registaGianmaria Aliverta, direttore artistico di VoceAllOpera, che ha curato anche costumi e scene, tutte di riciclo. In questo affresco del XXI secolo si sviluppa la storia d’amore agrodolce tra Rodolfo e Mimì. Anche il doppio cast (uno per sabato 22 e uno per domenica 23) è giovane, composto da cantanti al loro debutto selezionati lo scorso dicembre da una giuria di esperti. Rodolfo sarà impersonato dai tenori Manuel Pierattelli (22) e Alessandro Mundula (23); invece Mai Nishida (22) e Stella Hong (23) vestiranno i panni di Mimì. Interamente realizzati con materiali riciclati scene e costumi, mentre trucco e acconciature saranno realizzati dagli allievi del Centro di Istruzione e Formazione Professionale Immaginazione e Lavoro di Milano, adolescenti con difficili storie familiari e sociali alle spalle. Un allestimento che è anche dunque un progetto sociale e che per questo ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano. “L’associazione Voceallopera nasce per portare i giovani all’opera” racconta Aliverta, spiegando che il segreto “per avvicinare i ragazzi alla lirica, per fare loro capire che non è distante da noi, è attualizzare l’opera toccando vicende che ci riguardano come generazione”.

Così per ‘Boheme’ “ho dovuto fare uno studio per ambientarla nel mondo degli Erasmus, perché io ho 30 anni e sono già abbastanza lontani da me, ma mi piaceva usarlo come chiave perché è la cosa più naturale del mondo per realizzare la convivenza tra giovani di etnia diversa”. Così Mimì vive nella doppia interpretazione di una cantante coreana e di una giapponese, mentre i due Marcello sono coreani. Anche le professioni dei protagonisti sono quelle di oggi: Rodolfo da poeta diventa blogger, Schaunard è il musicista di una band, Marcello da pittore si trasforma in street artist e nel terzo atto riproduce un’opera di Bansky. I giovani si muovono in una soffitta sgarrupata realizzata con bancali di recupero e arredata con un mix di mobili Ikea e comò della nonna “proprio come gli appartamenti affittati agli studenti anche a Milano”. Cresciuto sognando Zeffirelli e Visconti, Aliverta è stato poi folgorato da Damiano Michieletto, da cui però oggi prende le distanze: “per me bisogna attualizzare ma non tradire”, come successo per esempio con “la Traviata che ha inaugurato la stagione della Scala, dando pane per i denti ai critici delle regie moderne”. Lui, per la sua ‘Traviata’, andata in scena lo scorso anno, ha trasformato Violetta in una escort d’alto bordo e papà Germont in un politico con i paraocchi, convinto che tutto abbia un prezzo. “Tutto caricaturato”, invece, il “Barbiere di Siviglia” under 30, con il barbiere trasportato ai giorni nostri e trasformato quindi in un parrucchiere cinese.

Gioia Giudici su ANSA LifeStyle

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